Riscopri il piacere delle camminate in alta quota: nella Ski Area San Pellegrino potrai trovare sentieri adatti ad appassionati di escursioni in quota, con ferrate e sentieri attrezzati, ma anche passeggiate rilassanti per bambini e famiglie.
Il percorso ha inizio dalla stazione a monte della funivia che collega il Passo San Pellegrino al Col Margherita, dove si trova il ristorante InAlto, una meta ideale per gustare delizie culinarie a quota elevata. Il ristorante si integra perfettamente con la stazione della funivia e offre piatti semplici, pensati dallo chef Alfio Ghezzi e cucinati con responsabilità, rispettando la stagionalità. Si prosegue lungo una larga strada sterrata a tornanti che conduce alla forcella Pradazzo (2220 m) in circa 40 minuti, e successivamente al Lago di Cavia (2102 m) e alla diga che lo delimita. Dal lago, si risale lungo il sentiero giallo-blu verso la zona delle Caviette, per poi dirigersi verso la stazione a valle della funivia Col Margherita, godendo di una splendida vista panoramica sulle vette circostanti.
Rifugi di riferimento:
Percorso facile, adatto anche per i bambini. Si parte dall’arrivo della seggiovia Costabella e si raggiunge la Baita Paradiso, ideale per una piacevole e gustosa sosta. Poi si prosegue diritto verso Val Tegnosa e ci si congiunge, dopo circa 40 minuti, alla strada che porta a Fuchiade. Qui, camminando tra bellissimi e caratteristici tabià, si può facilmente fare ritorno al Passo San Pellegrino.
Rifugi di riferimento:
L’escursione è impegnativa, ma molto panoramica. Si inizia presso il Rifugio Flora Alpina, raggiungibile comodamente dalla strada che porta dal Passo San Pellegrino a Falcade. Seguendo il sentiero n. 694, si arriva velocemente alla Valfredda, una graziosa vallata soleggiata con numerosi tabià ristrutturati e una splendida vista sul gruppo del Focobon.
Il sentiero sale dolcemente lungo la costa e poi diventa ripido fino a raggiungere, dopo circa un’ora, la forcella Forca Rossa (2490 m) così chiamata per il colore rosso della terra circostante.
Dalla forcella, si scende rapidamente nella valle sottostante di Franzedas fino a raggiungere un gruppo di malghe (Forca Rossa – Franzedas: 50 minuti). Da Franzedas, si deve prendere un sentiero che conduce in 15 minuti al segnavia n. 684; l’ascesa alla forcella Ghegaris (2030 m) è impegnativa a causa del ripido ghiaione. Dalla forcella, si arriva alla forcella di Franzei e, seguendo il sentiero n. 687, si giunge al grazioso Lach dei Negher e poi alla Forcella dei Negher (2286 m).
Si ritorna seguendo lo stesso percorso dell’andata.
Rifugio di riferimento:
Partendo dalle stazioni a monte della seggiovia Costabella e della funivia Col Margherita, si possono intraprendere numerose escursioni che offrono anche un valore storico, ripercorrendo le tracce dei cruenti scontri avvenuti durante la Prima Guerra Mondiale tra l’esercito italiano e le truppe austro-ungariche. Durante il percorso, è possibile ammirare resti di baracche, passaggi coperti, scale in legno e postazioni per mitragliatrici, come in un vero e proprio museo all’aperto. Queste escursioni rappresentano un’opportunità per conoscere meglio la storia di questi luoghi. |
Durante la Prima Guerra Mondiale, Cima Bocche era un punto chiave della difesa austriaca della Valle di San Pellegrino e il campo di battaglia è rimasto ben conservato: le grotte, le trincee e i baraccamenti presentano ancora oggi il loro aspetto originario. Si percorre il sentiero segnavia n. 628 dal Passo, procedendo sempre più in salita verso ovest, sotto le coste del Col Margherita e di Cima Juribrutto. Arrivati a quota 2267 (bivio per il Col de le Palùe), si gira a sinistra e si sale alla Forcella di Juribrutto. Da qui, si segue il sentiero n. 626 e si scende leggermente verso una conca sassosa. Tenendosi sulla destra, si risale lungo la sassaia che taglia il fianco orientale del vallone roccioso. Dopo circa 40 minuti, si raggiunge la lunga cresta sud-est di Bocche, accanto ad un alto ometto di pietra, a quota 2550 m. La salita continua ancora verso nord lungo il sentiero n. 626 e in breve si arriva a Cima Bocche (2745 m). Per il ritorno, si segue lo stesso itinerario.
Rifugio di riferimento:
Il sentiero attrezzato unisce magnifici panorami e interessanti siti storici della Grande Guerra. È un’escursione impegnativa che parte dal Passo San Pellegrino a circa 1800 m e arriva a un’altitudine di 2300-2500 m per l’intero percorso. Dall’arrivo della seggiovia Costabella, si raggiunge il rifugio Passo delle Selle seguendo il sentiero n. 616, tracciato nella Prima Guerra Mondiale. Si prosegue su un tratto attrezzato fino alla forcella Ricoletta (circa 2,5 ore dal Passo delle Selle). Da qui si può scendere verso Fango con il sentiero n. 616/b (circa 1,5 ore), oppure proseguire fino a Cima Malinverno e Forcella della Costella (1,5 ore da Forcella Ricoletta) per scendere a Ronchi con il sentiero n. 624 e proseguire per Moena. Si consiglia l’uso del cordino di sicurezza e di organizzare i trasporti.
Rifugio di riferimento:
Per questo itinerario, sono possibili due opzioni di percorso:
Opzione 1
Dal Passo di San Pellegrino si prende il sentiero con segnavia n. 628 che, passando vicino alla malga omonima, si addentra pianeggiante nei boschi ai piedi del versante settentrionale del Col Margherita. Dopo poco si esce dal bosco e si prosegue in leggera salita su ampi pascoli in direzione della sella sotto il Col Palui che si raggiunge in poco più di un’ora.
Il sentiero si restringe e attraversa un ripido pendio ai piedi della parete della Cima Juribrutto fino a incontrare un sentiero più aperto che sale dalla Valle di San Pellegrino (2308 m). Dopo aver attraversato un tratto cosparso di massi scuri, si arriva alla Forcella Juribrutto (2375 m – 1h 50), dove sorge un utile ricovero di fortuna. Dalla Forcella, si prende il sentiero dell’Alta Via della Mariotta seguendo le indicazioni per il Col Margherita. La traccia poco marcata, ma ben segnalata, sale lungo il poco inclinato versante meridionale della Cima Juribrutto e porta in breve a un bivio (2470 m – 2h 15) da cui è possibile salire alla sommità della Cima Juribrutto attraversando numerosi resti di reticolati e baracche della Prima Guerra Mondiale.
Dopo essere tornati al bivio, si riprende la traversata a saliscendi in mezzo a grandi lastroni che rendono il cammino un po’ faticoso, giungendo nei pressi dei resti di un villaggio di baracche risalenti alla Grande Guerra (2517 m) e proseguendo verso il Col Margherita. Dopo un tratto su terreno più ripido (sorgente), si arriva a una
orcelletta sulla cresta principale (2525 m) da cui parte un ripido sentiero che permette di salire alla Cima Juribrutto da questo versante.
In breve si giunge all’ampia Forcella Vallazza (2521 m – 4h) da cui si prosegue lungamente a saliscendi sull’ampio e panoramicissimo crestone erboso passando varie cime fino a quando, all’improvviso, appare il rifugio InAlto, integrato alla stazione della funivia del Col Margherita (2521 m) appena qualche metro sotto l’omonima cima (2550 m – 5h).
Da qui ci sono diverse possibilità: è possibile scendere al Passo con la funivia oppure per la traccia che corre sulla ripida pista da sci.
Opzione 2
L’escursione inizia con la partenza dalla funivia Col Margherita, che in pochi minuti porta a quota 2550 m. Da qui, si può seguire il sentiero contrassegnato Alta Via Mariotta, che segue la cresta in direzione ovest. Prima di iniziare il percorso, però, è possibile godersi il panorama dai due balconi panoramici attrezzati con panchine e pannelli informativi sulle cime circostanti e la loro descrizione geologica. Il territorio è composto da porfido quarzifero, una roccia vulcanica utilizzata anche per la pavimentazione stradale. Lungo il percorso, si possono trovare numerosi resti di trincee ed avamposti che durante la guerra ospitavano le truppe italiane sul fronte di Bocche. Dopo circa due ore, si raggiunge la cima Juribrutto (2697 m), circondata da trincee e resti di postazioni militari. Per il ritorno, si può prendere il sentiero n. 628 in discesa verso la Val de Sèn Pelegrin e poi scendere dalla funivia Col Margherita.
Rifugio di riferimento:
Un percorso storico meraviglioso e panoramico, attrezzato con corde fisse e scale di legno, che segue i vecchi sentieri austriaci della Prima Guerra Mondiale. Si attraversano gallerie, scale e passaggi in legno, postazioni per mitragliatrici: un vero e proprio museo storico a cielo aperto. Ci sono anche notevoli punti di interesse paesaggistico con una vista a 360° su tutti i gruppi dolomitici della Val di Fassa: il Latemar, il Catinaccio, il Sasso Piatto, il Sella, la Marmolada e i Monzoni.
Dal Passo di San Pellegrino si sale in quota con la seggiovia Costabella. Una volta arrivati alla stazione a monte della seggiovia, si cammina verso il Rifugio Passo Selle (2510 m), a circa 1h e 15 minuti di distanza. Si prosegue poi lungo il sentiero n. 637 che sale subito ripido verso nord fino alla cima del Piccolo Lastei (2697 m). Dopo un’insellatura, si passa attraverso una bassa galleria a gradini e con diversi saliscendi per le numerose rovine di guerra e le caverne scavate nella roccia fino al Gran Lastei (2716 m) e successivamente, dopo aver superato una paretina grazie a 2 pioli e funi metalliche, alla Cima della Campagnaccia (2737 m).
Dopo una breve discesa, una scala in legno e una galleria molto bassa conducono ad una forcella (ultima via per tornare al Passo di San Pellegrino). Si attraversa su placche esposte (il punto più impegnativo della ferrata) e in leggera discesa si arriva ai piedi del Sass De Costabella (osservatorio italiano). Con un canalino facile e attrezzato si risale e, con una passerella di legno sopra uno strapiombo, si entra nell’osservatorio. Per il ritorno si scende alla forcella Ciadin (2664 m), da dove si rientra alla stazione a monte della seggiovia Costabella utilizzando il sentiero n. 637. Da qui si può scendere utilizzando l’impianto o per sentiero e prati, poi si arriva nuovamente al parcheggio dello Chalet Cima Uomo. La maggior parte del percorso è un normale sentiero d’alta quota; solo nei passaggi più esposti o delicati il cavo metallico permette di procedere in sicurezza.
Rifugi di riferimento:
Scopri la Ski Area San Pellegrino nel cuore del Dolomiti Superski: guarda la mappa.
Consortile Passo San Pellegrino – Falcade S.P.A.
Sen Pelegrin, 32
E-mail: info@skiareasanpellegrino.it
Social: Facebook | Instagram
P.IVA/C.F. 02029420227 | REG.IMP. TN-195379 | CAPITALE SOCIALE: € 550.000,00 I.V.