La VolatA, che parte da Falcade (BL) e giunge al Passo San Pellegrino, in Trentino, è divenuta il tempio dello sci internazionale, ospitando nel 2021 la Ski World Cup Val di Fassa, la Coppa del Mondo di sci femminile.
L’impegnativo tracciato deve il suo nome alle sue caratteristiche tecniche: la pista che discende il Col Margherita Park, per una lunghezza di 2.400 m, con 630 m di dislivello e muri che sfiorano la pendenza del 50%. Una vera punta di diamante tra le proposte dell’arco alpino, adatta agli sciatori più esigenti. Il punto di partenza è un omaggio alle Dolomiti con una straordinaria terrazza naturale a 2.514 metri: racchiuso in un anfiteatro di vette amene, il Col Margherita è un picco di adrenalina anche per lo sguardo. Durante la Val di Fassa Ski World Cup 2020/2021 la campionessa azzurra Federica Brignone ha commentato così in una story su Instagram la sua gara su La VolatA: “Racing in heaven“.
Per un’intera vita Alberto Vendruscolo ha costruito vie lì dove non c’erano e ha visto percorsi lì dove altri non li vedevano. Era nel suo Dna, era il suo lavoro di costruttore di strade e titolare dell’impresa che ancora oggi porta il suo cognome. È stato così anche per la “La VolatA”, la pista nera che sognava di completare per collegare il Col Margherita al Passo San Pellegrino. Un’impresa ritenuta da molti «folle» e realizzata dal figlio Mauro, attuale presidente della Funivia Col Margherita. Quelle “V” e “A” maiuscole sono un omaggio a chi questa pista l’ha voluta, senza poter vedere concretizzato il suo sogno. «Fare una pista lì è un’idea un po’ pazza», si era sentito ripetere Mauro Vendruscolo. Non si trattava solo di creare un percorso che partisse in una regione, il Veneto, e arrivasse in un’altra, il Trentino. A far sembrare folle quell’ipotesi erano quei vuoti di roccia nella parte finale, dove anche solo immaginare un tracciato sembrava impossibile. Eppure, Mauro quella linea la distingueva chiaramente tra i manti nevosi del Col Margherita, così come l’aveva immaginata suo padre Alberto. Il sogno di entrambi era completare quel primo ripido tratto creato, alla fine degli anni Ottanta, grazie a Livio Sommariva, primo presidente della società Funivia Col Margherita. Nel 1982, con l’installazione dell’omonima funivia, si era infatti compiuto il primo passo verso la creazione della Ski Area San Pellegrino, collegando in pochi minuti il Passo San Pellegrino, in provincia di Trento, ai 2.514 metri del Col Margherita nel territorio di Falcade (BL). Il completamento de “La VolatA” si mette nero su bianco per la prima volta nel 2011 ma è solo qualche anno dopo che il progetto prende vita, ospitando di lì a poco una competizione ai massimi livelli: i campionati mondiali junior della Val di Fassa. Oggi quella che Alberto Vendruscolo intravedeva tra quelle rocce è una pista da Coppa del Mondo.
La VolatA è divisa in cinque settori: il primo tratto di 190 metri, il Muro Alberto dedicato al fondatore della Ski Area Alberto Vendruscolo, è seguito da un cambio di pendenza di 280 metri, il Muro Manfroi. Segue La Piana, un tratto con pendenze inferiori di 410 metri. Nella seconda parte del tracciato l’adrenalina sale nuovamente: i 1000 metri dei Muri del Poeta, e quindi gli 880 metri del Dosso del Camoscio, un tratto di piste caratterizzato da vari dossi e avvallamenti che portano alla partenza della funivia Col Margherita.
L’impegnativo tracciato – omologato FISI e FIS per gare di discesa libera, superG, slalom gigante e slalom speciale – ospita l’élite dello sci mondiale. Dal 24 al 28 febbraio 2021 si è tenuta qui la Val di Fassa Ski World Cup, la Coppa del Mondo femminile di sci alpino. La VolatA è stata anche il terreno di allenamento per le prove in Europa della regina della velocità, Lindsey Vonn, tre volte medaglia olimpica e sciatrice più premiata della storia. Su La Volata si è messo alla prova il gotha dello sci alpino italiano, tra cui le sciatrici azzurre Brignone, Bassino, Goggia, Pirovano, ma anche le atlete della nazionale tedesca, slovena e non solo. Tra i big che si sono potuti ammirare su questa pista anche Peter Fill e Christof Innerhofer. Tra le iridate anche Tessa Worley, sciatrice alpina francese specialista dello slalom gigante, campionessa mondiale della specialità a Schladming 2013 e a Sankt Moritz 2017 e vincitrice di due Coppe del Mondo di slalom gigante.
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